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Il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder)

Chi soffre di una qualsiasi forma di disturbo del comportamento alimentare (DCA) o disturbo dell’alimentazione, ha difficoltà specifiche nel rapporto con il cibo e con il proprio corpo, a tal punto da compromettere in modo significativo la qualità della propria vita.

A livello diagnostico tre sono le categorie principali dei disturbi dell’alimentazione: l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa ed il disturbo da alimentazione incontrollata o binge eating disorder (BED).

Vediamo un pochino più nel dettaglio questa ultima etichetta diagnostica.


Cosa è il BED?

Il disturbo da alimentazione incontrollata, ha come caratteristica principale i ricorrenti episodi di abbuffate, almeno una volta alla settimana per tre mesi. Non sono messi poi in campo comportamenti di compenso come invece accade nelle persone bulimiche. Spesso le persone con BED hanno anche una condizione di sovrappeso o obesità. E’ presente, come per gli altri disturbi alimentari, un’eccessiva importanza attribuita al peso e alla forma corporea.


COME SI MANIFESTA

Avvengono episodi di alimentazione incontrollata, delle abbuffate che presentano tre o più di queste caratteristiche legate al mangiare:

· più velocemente del normale;

· fino a quando ci si sente spiacevolmente sazi;

· grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati;

· da soli, a causa dell’imbarazzo o vergogna per quanto si sta mangiando;

· sentirsi disgustato verso se stesso, depresso o molto in colpa dopo le abbuffate.

L’ abbuffata si caratterizza per:

· mangiare, in un periodo definito di tempo, ad esempio un paio di ore, un quantitativo di cibo decisamente più abbondante di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe in un periodo di tempo e in circostanze simili;

· sensazione di perdita di controllo durante l’episodio, cioè la sensazione di non riuscire a fermarsi o a controllare che cosa e quanto si sta mangiando.

Le persone con questo disturbo sono molto preoccupate per il loro comportamento, provano vergogna e lo giudicano un problema grave, sia per la sensazione della perdita di controllo, sia per le conseguenze che le abbuffate hanno di riflesso sul peso corporeo e sulla salute.



QUALI SONO LE CONSEGUENZE?

Il disturbo impatta la persona che ne soffre dal punto di vista fisico, psicologico e sociale. Ad esempio possono esserci delle complicanze mediche, spesso secondarie allo stato di sovrappeso/obesità come il diabete, malattie cardiovascolari, cancro, e una ridotta aspettativa di vita. A livello psicologico spesso si ritrova nei soggetti depressione, o grande stress legato al problema alimentare, possono esserci poi comportamenti di isolamento sociale legata principalmente alla vergogna del proprio corpo o del proprio stile di vita.


COSA SI PUÒ’ FARE?

Come per gli altri disturbi alimentari, il mio approccio prevede l’integrazione di diverse figure specialistiche rispetto alle necessità e alla gravità del disturbo, quali: psichiatra, dietista-nutrizionista e internista.

Il progetto terapeutico può prevedere inoltre anche la consultazione e/o il sostegno psicologico ai familiari.

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