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margheritahassan

Prendersi il proprio tempo

Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.

C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,

un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.

Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire.

Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare.

Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via. Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

(Qoelet 3, 1 – 8)



Mi piace pensare che nei testi antichi possiamo trovare stimoli per gestire le preoccupazioni dell’adesso.

E così ci aiuta il Qoelet, ricordandoci il potere del tempo, e di lasciargli fare il suo corso.


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