Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni. ~ Paulo Coelho
Il filosofo Noam Chomsky ha utilizzato questo principio per descrivere le Società e i Popoli che accettando passivamente il degrado, le vessazioni, la scomparsa dei valori, finiscono così alla deriva.
Questo principio, ci aiuta in psicologia a spiegare determinati comportamenti, o meglio, la capacità di adattamento che l’uomo ha, anche a discapito di un benessere futuro.
· Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.
Adattarsi non sempre è la scelta migliore, a volte, anzi, è la peggiore. Se proviamo ad applicare questo principio alle situazioni che viviamo quotidianamente, possiamo notare come qualche volta abbiamo la tendenza ad adagiarci anziché lottare o scappare. Ad esempio possiamo vederlo in una relazione sentimentale ormai al capolinea ma a cui non mettiamo un punto. Una relazione che non ci dà quello che vogliamo, quello che cerchiamo, dove magari anteponiamo i bisogni del partner ai nostri. Giorno dopo giorno sentiamo crescere dentro di noi un senso di logoramento, come l’acqua calda fa con la rana, fino a che, il dolore non è così grande che non sappiamo più come affrontarlo e la situazione precipita.
La paura del cambiamento può quindi “bollirci vivi”. Possiamo imparare ad evitare di sopportare fino a che non brucia, fino a che non è più sostenibile, fino a che non “moriamo”. Possiamo evitare di accumulare a poco a poco le frustrazioni, sensazioni, dolori che a lungo andare possono sfociare ad esempio in depressioni.
Accettando il cambiamento, mettendo noi stessi al primo posto, prendendoci delle pause, creiamo la base per migliorare la nostra autostima e la nostra determinazione a migliorare la situazione.
Vivere consapevolmente, momento per momento, la propria vita, ci permette di non nascondere la testa sotto la sabbia e cadere in uno stato di trance passivo. Rispettiamoci, e andiamo via da situazioni che non ci fanno bene, evitiamo di finire bolliti!
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